DKTS e la formazione dedicata alle Competenze Trasversali. Le basi per un digital learning efficace.
Le competenze trasversali stanno diventando oggetto di corsi erogati da autorevoli enti italiani e internazionali. Anche DKTS fornirà il suo contributo proponendo la propria offerta formativa.
Con il termine “competenze trasversali” si indica qualcosa di più rispetto al classico concetto di “soft skill”, spesso abbinate anche alle specifiche competenze del genere femminile (“innate”, come la flessibilità, la capacità di gestire lo stress, la mediazione e così via).
DKTS nel suo percorso di ricerca aveva già evidenziato, anni fa, l’importanza della giusta terminologia. Un progetto di ricerca effettuato per Isfol-Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (1993, 1998* 2004) ci aveva portato a individuare tre macro categorie legate al concetto di competenze: competenze di base, competenze trasversali, competenze tecnico professionali.
Le prime sono la base delle altre due, quelle tecnico professionali presuppongono le precedenti.
Per semplificare, le competenze trasversali forniscono le capacità: di diagnosticare le caratteristiche dell’ambiente e del compito, analizzare, capire, rappresentare la situazione, il problema, se stessi; di relazionarsi con l’ambiente, le persone e le cose di un certo contesto per rispondere alle richieste che si presentano; di affrontare l’ambiente e il compito proposto.
Tali risorse, appartenenti al singolo soggetto, hanno un ruolo fondamentale nel plasmare il suo comportamento lavorativo e nell’ influire in modo significativo sulle sue azioni. Non si possono ignorare, non si possono escludere.
Successivamente, l’evoluzione della attività di ricerca a livello nazionale ed europeo ci ha portato a condividere e declinare ulteriormente le competenze traversali in: cognitive (pensiero critico, intelligenza emotiva, pensiero laterale, gestione dello stress, creatività, entusiasmo,…) , realizzative (proattività, capacità organizzativa, flessibilità, adattabilità, orientamento all’obiettivo,…), manageriali (team management, capacità decisionale) e relazionali (negoziazione, lavoro di squadra, capacità comunicative, gestione dei conflitti).
Perché era necessaria questa ulteriore classificazione? Perché è così importante oggi, nell’attuale contesto lavorativo?
È un dato di fatto che le esigenze sul posto di lavoro stiano cambiando. Che si tratti di adattarsi a un ambiente remoto o ibrido, di costruire organizzazioni più diversificate, eque e inclusive, o di trovare nuovi modi per migliorare la produttività, lavorare in uno stato di flusso costante è ora accettato e previsto. Le abilità più richieste non riguardano solo il rimanere al passo con le competenze tecnico professionali.
Le competenze relative alla leadership, al lavoro di squadra, alla comunicazione, alla produttività e al benessere sono fondamentali per le prestazioni di ogni dipendente, al pari di quelle specificamente professionali legate al ruolo ricoperto dal lavoratore o dal professionista.
Se si analizza l’acquisizione delle competenze si nota che le tecnologie esistono e ci pervadono, ma gli utenti/persone (docenti, studenti, famiglie, adulti in fase di reskilling, centri di formazione, …) in molti casi non sono consapevoli, né formati, né favorevoli allo sviluppo e all’uso delle stesse. Inoltre la normativa è carente (ad esempio: gli insegnanti sono ancora quasi sempre remunerati e valutati rispetto alle ore di presenza), l’integrazione studio-lavoro è quasi inesistente (a differenza, ad esempio, della situazione di Germania e Svizzera). A complicare il quadro vi è il fatto che non viene spesso considerata l’acquisizione di competenze tecnico professionali con modalità alternative (applied games, affiancamento, peer 2 peer, learning by doing, learning by experience… perché non sono usati?).
A disposizione abbiamo anche strumenti per acquisire le competenze trasversali (cognitive, relazionali, realizzative e manageriali): perché dunque non sfruttarli? Penso a Project Work, Stage, School-to-Work, Apprendistato, Tesi da realizzare in azienda. Ugualmente, anche per i professionisti già operanti nelle aziende si possono mettere in campo Tutoring, Coaching, Mentoring e Reverse Mentoring, Job Rotation, Learning by doing, learning by experience, in un circolo virtuoso di conoscenza che identifico come l’approccio “Never Stop Learning”.
Tutto ciò è facilmente implementabile, certo occorre avere – come DKTS – una solida base conoscitiva e un alto tasso di flessibilità.
Oggi possiamo agevolmente progettare ed erogare corsi che si basano su metodologie interattive, che trasferiscono conoscenza e facilitano l’apprendimento attraverso lo scambio e la condivisione di esperienze dei singoli e del gruppo, il lavoro su casi pratici e trasferimento di strumenti operativi (action learning, experience learning, learning by doing). Ciò può essere per esempio svolto egregiamente in un’Aula virtuale interattiva (tramite piattaforme che permettono lavoro di gruppo, interazione, test, ecc.).
Questo nostro approccio metodologico – indipendentemente dallo strumento usato per l’erogazione – è sempre valido, ed è anche capace di adattarsi sia alle nuove esigenze del mondo del lavoro sia alle nuove competenze chiamate in causa dall’introduzione di nuove tecnologie.
D’altra parte, essere “sul mercato” significa avere oggi ben chiaro che il cambiamento che ci viene richiesto è non solo continuo, ma prevede un forte tasso di competitività, il sapere abbinato al saper fare e inglobala, guarda caso, sia il formal che l’informal learning.
È qualcosa che va ben oltre l’automatizzazione della formazione: è la costruzione della conoscenza.
Le competenze trasversali sono “core”: tutti i dipendenti le necessitano, indipendentemente dal fatto che siano in un ruolo finanziario, tecnico, amministrativo, di vendita o di marketing. Ecco perché diventa fondamentale poter formare il personale anche da questo punto di vista.
La nostra esperienza ci ha portato a selezionare una proposta formativa attuale che possa rispondere alle esigenze di sviluppo e crescita degli individui e delle organizzazioni.
Per rimanere aggiornato sui corsi erogati da DKTS relativi alle Competenze Trasversali clicca qui.
Fonti:
- Da Gabriella Di Francesco (a cura di), Unità capitalizzabili e crediti formativi. Metodologie e strumenti di lavoro e I repertori sperimentali, ISFOL, Franco Angeli, Milano 1998
- 30 luglio 2015 – n. 6490, Approvazione del nuovo repertorio regionale qualificazioni professionali denominato «Quadro regionale degli standard professionali», in coerenza con il repertorio nazionale e con il sistema nazionale di certificazione delle competenze
- Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: XVI Rapporto sulla Formazione continua Annualità 2014 – 2015
- Anitec-Assinform Osservatorio Competenze Digitali 2018
- Europass European Union, The European Qualifications Framework
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